Che domenica bestiale!

Eh ma non nel senso della canzone, proprio in senso negativo!
Diciamo che questo fine settimana è stato poco rilassante già dal suo inizio, sabato infatti luca ha lavorato la mattina e il pomeriggio lo ha dedicato a montare il lettino a castello nella camera dei bimbi, quindi io e i pargoli ci siamo dovuti tenere a debita distanza e dalla mattina siamo stati tutti il giorno fuori casa ma comunque in casa, dei nonni per essere precisi.
Poi ieri, domenica, avevamo intenzione di passare la mattina a casa a sistemare un poco per poi poter uscire nel pomeriggio. Ecco però che si consuma il dramma: poco prima di pranzo, verso le 11.30, Leo, in preda a uno dei suoi raptus ipercinetici, fa un paio di evoluzioni sul divano e si spatascia sul pavimento, cade sulla mano sinistra e subito piange tantissimo e si lamenta. La manina si gonfia quasi subito dalla parte esterna, verso il mignolo. Piange se glielo si tocca… temiamo la rottura ma mangiamo visto che è pronto. Riesco ad addormentare Riccardo e poi via con Leo alla guardia medica. Il medico però può solo constatare il gonfiore e presumere una frattura, per avere certezze bisogna fare una lastra. E sia, mi dirigo con Leo al pronto soccorso del Brotzu, mentre guido penso "Pronto Soccorso – Brotzu – Domenica Pomeriggio – Marasma!" So già che non ci metterò cinque minuti, ma preferisco andare comunque.
Arriviamo e nella sala d’aspetto ci son già parecchie persone, registrano il caso di Leo e cominciamo la lunga attesa: sono le 14.10. Leo è tranquillo, per fortuna non ha dolore se tiene la manina ferma, riesco anche a fargli passare il tempo con quello che ho nella mia borsa da Eta Beta, ascolta un po’ di musica, legge qualche volantino. Arriva finalmente il momento, ci chiamano. Entriamo che son circa le 16.00, io tiro un sospiro di sollievo, non è poi stato tanto lunga l’attesa. E invece siamo solo a metà. Il medico visita Leonardo e poi ci mettiamo in fila per la radiografia. Leo è davvero bravissimo, risponde alle domande come un ometto, riesce anche a stare fermo per fare la radiografia, poi il tecnico gli fa vedere le sue ossicina sullo schermo, e a me indica il punto dove molto probabilmente è avvenuta la frattura della falange. Accidentaccio Leo, tu e i tuoi momenti da pazzoide!
Ci sediamo nel corridoio del pronto soccorso e aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo. Leonardo è sempre più lamentoso, vuole andare via, vuole il papà, vuole mangiare. Gli prometto che se riesce a far da bravo per il tempo necessario gli prenderò un pacchetto di Ringo dalla macchinetta dei dolci che abbiamo visto nella sala daspetto. Un po’ si tranquillizza ma poi ricomincia… e come biasimarlo? Ma il problema quale è? Il problema è che siamo di Domenica e il Medico Radiologo è in reperibilità ma non in sede, potremmo tornare il giorno dopo per far refertare la lastra ma stanno cercando di capire se sia o meno il caso di "disturbarlo" per venire a firmare le lastre effettuate fino a quel momento. Ma visto che oramai ci sono una bella fila di pazienti con traumi e radiografie da refertare forse alla fine si son decisi a chiamarlo. Verso le 18.30 cominciano ad arrivare i primi referti firmati. Ci sono anche altri due bimbi, molto più piccoli e più sofferenti di Leonardo.
Leo ha dei momenti di sconforto, piagnucola e comincia a lamentarsi anche del dolore ma ecco che finalmente sento il nome di mio figlio. Abbiamo il referto, possiamo andare in ortopedia per il consulto e per la medicazione.
Ci fanno attendere ancora un po’ insieme ad altri due giovani incidentati, io fra me e me spero che ci sbrighino per primi, ma in effetti fra i tre è solo Leo che ha una frattura confermata dal referto… e infatti chiamano noi! Due simpatici dottori fanno un ultimo controllo alla manina e poi gli sistemano la stecca di acciaio al mignolino.
Possiamo tornare al Pronto Soccorso per la dimissione. Ma ci lasciano ancora una ventina di minuti ad aspettare. Leo si lamenta, ha fame, una signora affianco a noi gli offre un pacchetto di pavesini, inutile dire che se li divora in men che non si dica!
Finalmente la dottoressa ci dà il foglio di dimissione. Dovremo tornare fra due settimane per togliere la medicazione. Usciamo dal Pronto soccorso che son le sette passate, io sono stravolta, stanca, con la vescica pienissima e un mal di testa terrificante. Andiamo dai miei giusto il tempo per poter andare in bagno e poi via verso casa…

4 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. MissPansy
    Ott 19, 2009 @ 16:36:00

    Orca miseria!
    Brutta domenica e povero Leo 😦

    Io oggi ho avuto un incontro molto ravvicinato con il cup dell’ospedale per roba di cambi di medici…mamma mia non si capisce mai niente li dentro!

    Riprenditi mammina :*

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  2. deb75
    Ott 20, 2009 @ 08:37:00

    Povero Leo, aveva ragione a essere stufo dopo un pomeriggio lì dentro!

    Un abbraccione Ely! :-*

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  3. ba1976
    Ott 26, 2009 @ 16:03:00

    ehi, leggo solo ora! che brutta avventura…
    ti dirò. al pronto soccorso ortopedico da noi fan passare prima i bimbi (con gaia son andata una volta).
    Al  pronto soccorso generale quando le han dato punti per taglio sulla tempia ci han fatto passare davanti a tutti, ma credo perchè era ferita aperta e in faccia. Poi però tra fare, ricontrollare, ecc abbiam trascoros tutta la sera lì…
    Son avventure che meglio se ne hanno meglio è!

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  4. Slimmingdown
    Ott 27, 2009 @ 03:58:00

    A noi  ci hanno fatti passare davanti a tutti solo nel caso del sospetto avvelenamento da barbiturici di Isa( ahhhh se ci penso mi sento male). Quando si e’ ustionata alla manina le hanno fatto una medicazione all’istante e poi ci hanno messo in fila ad aspettare quasi 3 ore !! :-O
    Ma cerco di non lamentarmi. In genere i medici  , le/gli  infermiere,  sono oberati di lavoro, con doppi , tripli  turni sulle spalle e so che fanno del loro meglio con le risorse che hanno a disposizione.

    Pero’ ammetto che passare una domenica all’ospedale ..non e’ il massimo 🙂

    Come va ora Eli?

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